Secondo l’agenzia Moody’s l’Italia è in ritardo sugli investimenti del Pnrr e ricorda che il ballo ci sono 20 miliardi.
L’Italia è in ritardo sulla messa a punto dei piani di investimento imposti dal Pnrr. La Nadef mostra che entro la fine del 2022 sarà stato speso meno dell’1% del Pil rispetto all’obiettivo iniziale di 1,7%. Lo fa notare l’agenzia di rating Moody’s che ricorda che l’Ue per il Pnrr ha erogato all’Italia 21 miliardi dopo il raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti per la prima metà dell’anno durante il governo Draghi.
Sono solo due gli obiettivi in ritardo lasciati dal precedente governo in eredità all’esecutivo guidato da Meloni relativi alla legge sulla concorrenza “tra cui una liberalizzazione dei prezzi al dettaglio del gas che potrebbe rivelarsi politicamente difficile nel contesto dell’attuale crisi energetica e potrebbe ritardare l’erogazione della prossima tranche”, scrive Moody’s.
La grande sfida per il governo Meloni
Il governo deve rispettare 55 impegni del Pnrr entro la fine dell’anno. Sono tre le riforme da superare per attuare gli obiettivi: la riforma del processo penale, ostacolata da magistrati e avvocati, quella dei servizi pubblici locali a cui si oppongono governatori e sindaci e il riordino degli oneri di sistema. Un impegno non facile considerato il ritardo. In più, a rallentare ulteriormente il quadro potrebbe esserci la riorganizzazione voluta dalla premier Giorgia Meloni.
Secondo l’agenzia Moody’s “Il nuovo governo mancherà i suoi obiettivi fiscali a causa di un contesto economico che nel 2023 rimarrà difficile per tutto l’anno, poiché l’inverno 2023-24 accuserà notevoli venti contrari alla crescita economica”. Una prospettiva non rosea per l’Italia e il governo Meloni che dovrà cercare di evitare lo scenario peggiore.
Per evitare di perdere i finanziamenti europei che ci sono in gioco, l’Italia deve mostrarsi in grado di spendere i soldi a sua disposizione in modo corretto, oltre ad attuare le riforme necessarie. Intanto, il governo Meloni si è detto disponibile a seguire il piano del governo Draghi.